Discorso del Rettor Maggiore Don Angel Fernandez Artime SDB al Consiglio Mondiale dell’Associazione Salesiani Cooperatori 17/02/2016 Roma

Vi porgo un piccolo saluto, a me più che altro piacerebbe sottolineare 4 o 5 cose in cui io credo e sono sicuro che siano già presenti nel vostro pensiero – ma mi permetto di dirle perché nella mia animazione in giro per il mondo tante volte si vedono alcune cose che credo possa aiutare la vostra riflessione. Sono molto semplice – dopo facciamo il break e la foto insieme! In primis voglio darvi i miei complimenti per questa realtà del Consiglio Mondiale dell’ASSCC. Dico questo perché per noi che sappiamo cosa significa animare una istituzione nel mondo, sappiamo che ciò è molto impegnativo e molto dispendioso in termini di energia.

  1. Il primo punto che voglio dirvi è che il vostro Consiglio mi sembra un’ottima opportunità in quanto permette di comprendere la realtà mondiale da rendere possibile l’animazione, l’aiuto ed il governo dell’ASSCC. Ci tengo a sottolineare 4-5 cose che credo che non dobbiamo, non dovete dimenticare. Mi permetto di riferirmi al Progetto di Vita Apostolica. E questo intendo: nella presentazione la Coordinatrice mondiale, Noemi parla di come il Progetto è il libro della vita del Salesiano cooperatore /salesiana cooperatrice, come lo Statuto e il Progetto è la vostra carta d’identità carismatica. Il mio primo suggerimento è questo, spero sia chiaro per voi: due anni non è un arco di tempo sufficiente per far conoscere, capire, approfondire e stimare questa realtà (quella del SSCC) che è molto variegata. È per questo che vi propongo un punto che dovrebbe esserci nel vostro lavoro: il non dimenticare come continuare ad animare e apprezzare il Progetto di Vita Apostolica in questo momento storico, inoltre è rimasto molto indietro il Regolamento anche se tutti sappiamo bene che nell’animazione mondiale i processi risultano lenti. Lo vivo anch’io nella Congregazione Salesiana al livello mondiale. Tante volte secondo me l’animazione della nostra Congregazione, della vostra Associazione chiede fare un’animazione che io chiamo circolare che vuol dire rimanere nel seminato, un po solo in quello che riteniamo più importante, dobbiamo invece fare in modo di portare avanti i processi che negli anni sono rimasti indietro (vedi il Regolamento).
  2. La terza cosa che voglio dirvi riguarda la formazione questo mi sembra il punto centrale – il terzo del vostro programma di seduta di Consiglio – il pensiero è semplice, prima la formazione e dopo l’animazione. Dico questo perché credo che la vita dell’Associazione, la vita della Congregazione, dell’Istituto in questo momento ha tanto da riprendere con questo binomio. Quando noi diciamo formazione, non parliamo del leggere un libro; parliamo di assicurare di andare sempre verso l’identità. E questo è opportuno per il religioso SDB, per la consorella FMA, per il Salesiano Cooperatore, vuol dire approfondire la propria identità carismatica. Allora vi invito a unire la rispondenza al Progetto di Vita Apostolico con un processo di formazione che possa garantire la crescita della propria identità spirituale. Un secondo punto molto importante in un’Associazione di livello mondiale – come succede lo stesso nelle nostre Congregazioni , e parlo delle congregazioni perché vogliamo aiutarli a vedere che è una realtà molto vicina per la vostra mondialità – e questo è il criterio dell’animazione. La ricchezza – per sua vera accezione – della vostra e della nostra Associazione chiede di fatto un vero lavoro di animazione. Non è sufficiente soltanto credere che le regioni vanno avanti per se stesse. Vi invito ad approfondire veramente il tema della formazione e che sia questo un argomento su cui andare a fondo durante le riunioni di Consiglio Mondiale. Di nuovo ripeto che per garantire la crescita dell’identità carismatica nella vostra Associazione è  la Formazione, questa è il “mezzo” per un’animazione veramente efficace nelle vostre Regioni di provenienza.
  3. Vi ho sentito dire che alcuni centri sono poveri, alcuni centri sono vecchi. Vi vorrei offrire un criterio che possa suscitare una vostra riflessione. Quello che avete detto non è nulla di nuovo a quello noi (SDB) lamentiamo della nostra Congregazione (in sede di consiglio). Non dimenticate che l’Associazione è un corpo vivo ed esso è in movimento. Ciò significa che alcuni centri che sono stati belli, buoni, aiutavano gli SDB, le FMA, e oggi? Non dovete avere paura a riconoscere che la vita invita a volte ad accettare la povertà, anche la morte e allo stesso tempo a nascere, aprire, andare avanti. E dico questo sottolineando molto l’animazione vocazionale all’interno dell’Associazione, a volte, quando ne sia possibile, con l’aiuto dell’Istituto e della Congregazione. Questa cosa l’ho comunicata in un messaggio del 17 agosto scorso agli SSCC della Spagna, del Portogallo. Dico ciò perché voglio ricordarvi sempre: “Sempre con il nostro aiuto quando è possibile, quando ci siamo e la vostra è una vocazione salesiana, laicale, bellissima, di una grandissima attualità nella Chiesa!”. Allo stesso tempo questo richiede con una grande serenità per far maturare sempre più questa bellissima realtà vocazionale.
  4. Per penultimo punto, vi invito a pensare come si può aiutare l’ASSCC in alcune Regioni dove ancora la presenza è povera. Per esempio: a mio avviso, secondo me l’Africa ha una potenzialità incredibile! A volte anche per la nostra responsabilità carismatica non siamo riusciti a mostrare, a dare vita a questa vocazione laicale nella giusta maniera in quei territori. In questo caso a volte noi dobbiamo sostenervi soprattutto all’inizio, penso alle nazioni che ho visitato in Africa dove ancora dopo venti anni non ci sono Salesiani Cooperatori – e questo perché noi non siamo riusciti a mostrare la bellezza e l’importanza della figura laicale. In tal senso è l’Associazione stessa che deve mostrare come dobbiamo fare. Visitando Asia e Oceania ho trovato questo: un grande impegno per esempio del Consigliere Regionale SDB, come tu (Philip) hai detto tante volte. Ma allo stesso tempo è preoccupato per questa realtà dove tante volte i Salesiani Cooperatori e Cooperatrici risultano ancora oggi perfetti sconosciuti. Perché vi dico questo? Solo per ricordarvi che la realtà dell’Associazione non è la stessa in tutto il mondo e non può esserlo, per ora! Il percorso della vecchia Europa non ha niente a che invidiare alla giovinezza e possibilità dell’Asia, dell’Oceania e dell’Africa. Dobbiamo vedere come “impiantare” quello che, già negli anni passati, è stato impiantato nel vecchio continente.
  5. Per ultimo, e andiamo al caffè: vi esorto – perché questo è un tavolo di alto livello – ad invitare tutta la vostra, la Nostra Associazione ad essere ed a crescere in un clima di Famiglia, quella Salesiana. Mi permetto di dirvi questo giusto perché è il mio dovere. mi sento come il primo grande ambasciatore di tutti i nostri gruppi della Famiglia Salesiana. Mi piace tanto radunarmi a volte con dodici, quindici dei nostri gruppi della F.S.. Dove siano sempre presenti le Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani SDB e Salesiani Cooperatori e Cooperatrici: discendenti spirituali di don Bosco. Vi esorto ad essere i primi nel creare con quel senso profondo di Famiglia Salesiana ovunque voi andiate, non soltanto all’interno dell’ASSCC!